Maja, product design
La forza innovativa del materiale rende l’oggetto così affascinante al punto di non poter essere più nascosto
Maja è una collezioni di divani composti da polimex® e imbottitura. Il concettuale contrasto tra la durezza/leggerezza e la morbidezza dell’imbottitura mi ha fatto riflettere sul concetto di interno ed esterno. In alcuni casi quest’abbinamento consiste in un guscio con una componente morbida all’interno, o come nel caso degli imbottiti, uno scheletro ricoperto da muscoli e pelle. La struttura interna degli imbottiti solitamente viene nascosta. Tuttavia nel caso di questi divani, la forza innovativa del polimex® rende l’oggetto così interessante al punto di non poter essere più nascosto.
Un’anima che viene messa utilizzata in quanto struttura e parte a vista. Il progetto nasce dalla spinta di alcune aziende toscane, con l’obiettivo generale di una rinascita del distretto del mobile imbottito di Quarrata (PO).
Il nome Maja si ispira a due quadri di Francisco Goya risalenti al 1797–1800: Maja vestida e Maja desnuda. Due opere ritraenti lo stesso soggetto nella stessa posizione, ovvero una donna sdraiata (Maja), con la differenza della nudità del soggetto. In questo caso Goya si rifà ad un’usanza dell’epoca che prevedeva di adibire due quadri alla stessa posizione su una parete, nell’eventualità di doverli cambiare in base agli ospiti che si ricevevano, decidendo se mostrare o meno un soggetto nudo.